Qual è il momento giusto per aprire una bottiglia di vino? Questo è un discorso complesso e troppi vini vengono bevuti troppo giovani, soprattutto bianchi. Questo è un grosso problema, soprattutto perché significa che molti vini vengono consumati esattamente nel periodo in cui il vino è ancora in fase di sviluppo in bottiglia e non è ancora arrivato al suo momento migliore di bevuta. Di conseguenza, i consumatori (il più delle volte non sono esperti) si perdono il meglio di ciò che molti vini possono offrire. Pertanto in questo articolo propongo l’argomento di avviare le vendite di vini (bianchi) in un secondo momento.
La mia seconda osservazione è che se un vino è destinato ad essere consumato entro 6 mesi dall’imbottigliamento, le bottiglie di vetro con chiusura in sughero non sono necessarie e possono essere sostituite con altri materiali. In questo caso parliamo di beni di largo consumo (fast-moving consumer goods), e una parte della produzione vitivinicola è da considerarsi come tale. Il vetro è un materiale ad alta impronta di CO2. Ridurre la quantità di bottiglie di vetro utilizzando imballaggi alternativi significa una grande riduzione delle emissioni di CO2 dell’industria vinicola: sarebbe un grande passo verso una maggiore sostenibilità.

INTRODUZIONE
È giugno, sono in un ristorante di Napoli e il cameriere mi offre un Fiano di Avellino DOCG dell’ultima annata: rifiuto il vino. Perché? Perché non è così che voglio godermi questo vino. A questo punto assistiamo ad uno dei problemi del mercato del vino oggi: il Fiano che è stato vendemmiato 8 o 9 mesi fa, è stato imbottigliato 3 o 4 mesi fa: un vino così non può essere al momento giusto per essere bevuto. Il Fiano di Avellino è un vino meraviglioso e raffinato, esempio di pura eccellenza italiana ma ha bisogno di tempo per svilupparsi in bottiglia. Il Fiano è meglio berlo tra i 3 ed i 6 anni dopo la vendemmia e alcuni dei migliori Fiano anche dopo. Forse il mercato vuole un vino fresco per ragioni storiche: molto tempo fa, quando le tecniche di vinificazione non erano ben sviluppate, il vino migliore era il più fresco e il più giovane: i bar di Milano e Venezia commercializzavano i loro vini come i più freschi. Il vino più giovane era il migliore. Ma questo è il passato: la qualità dei vini è cambiata adesso, la produzione, i sistemi di trasporto e, non ultima, la bottiglia di vetro, permettono al vino di maturare e di essere bevibile dopo più tempo.
Nel passato la bottiglia di vetro era un lusso e tutti i vini imbottigliati venivano invecchiati perché ritenuto necessario. Per un lungo periodo le bottiglie di vetro sono rimaste di lusso e i vini venivano stoccati con l’intenzione di berli dopo diversi anni, anche vini bianchi (per lo più i bianchi della Borgogna e Riesling). Anche i consumatori privati mettevano in cantina per qualche anno le loro bottiglie bianche e rosse. L’idea di comprare una bottiglia e berla direttamente non era comune.

È mia intenzione dire che sarebbe una buona idea tornare alla bottiglia di vetro come un lusso, perché è un lusso – abbiamo solo commesso l’errore di dimenticarlo.
Ed è mia intenzione proporre che tutti i vini prodotti con l’intenzione di essere bevuti nel periodo maggio-dicembre dell’anno successivo alla vendemmia non debbano mai vedere una bottiglia di vetro. Le soluzioni di imballaggio adatte sono numerose e questo allenterebbe il mercato del vetro e dei tappi.
Oggi la situazione è opposta rispetto al passato: sembra che produttori e ristoratori si affrettino a vendere il vino in bottiglia il più velocemente possibile. E questo è un grosso problema: il mercato del vino ha dimenticato il concetto di tempo.

EVOLUZIONE DEL VINO IN BOTTIGLIA
Chiunque abbia imbottigliato vini e segua l’evoluzione di quel vino in bottiglia conosce questo sviluppo generale: durante i primi mesi dopo l’imbottigliamento il vino tende a chiudersi e non offre le sensazioni e gli aromi che emergeranno successivamente. A seconda del vino (tipologia, vitigno, qualità) il vino comincia ad aprirsi dopo 6-7-8 mesi, a volte prima, a volte più tardi, ei grandi vini rossi impiegano molti anni per aprirsi (Barolo, Aglianico). Chi beve un vino entro 6 mesi dall’imbottigliamento, berrà quel vino nel periodo di bevuta più sfortunato. Imbottigliato a marzo, il vino inizierà ad aprirsi a novembre dello stesso anno, ma sappiamo che molti vini bianchi e rosati sono già stati bevuti! Vuol dire che molti vini bianchi e rosati vengono bevuti proprio nel periodo in cui il vino non è ancora nel suo periodo migliore. È uno spreco!

VINI BIANCHI E ROSATI
Non solo il Fiano, tutti i vini bianchi e rosati necessitano di un certo periodo di affinamento in bottiglia per essere godibili. Ogni vino di qualità necessita di un certo affinamento in bottiglia: il periodo dipende da vari fattori, varietà, annata, terreno, resa, standard di vinificazione. Quindi non esiste una regola generale relativa a una finestra temporale per bere. Come il Fiano, un vino bianco meraviglioso e ben fatto, o un vino rosato offriranno un po’ di frutta fresca da giovane, ma aspetti come la raffinatezza, la profondità dei sapori, i meravigliosi e complessi aromi, non vengono fuori, come anche i sentori di frutta tropicale e idrocarburi. Tutte le meravigliose sensazioni per le quali un vino è conosciuto e apprezzato non si avvertono quando la bottiglia viene aperta troppo presto. Aprire quella bottiglia troppo presto è un peccato!
A proposito, stiamo assistendo al fatto che molti vini bianchi e rosati vengono imbottigliati anche prima per essere disponibili alle fiere di marzo e aprile e di conseguenza questi vini vengono venduti troppo giovani.
Il periodo di invecchiamento dipende dalla qualità e dal carattere del vitigno: il Vermentino o il Pinot Bianco sono in grado di mostrare grande carattere ed eleganza da giovani. I vini bianchi come Fiano, Albana, Timorasso, Verdicchio, Greco, Riesling, ma anche Chardonnay, hanno bisogno di più tempo ma anche Vermentino e Pinot Bianco si mostrano meglio quando hanno avuto più tempo in bottiglia. Una regola generale è che un vino abbia bisogno di almeno 6 mesi in bottiglia per svilupparsi e diventare piacevole. Ma molti vini bianchi e alcuni rosati continuano a svilupparsi positivamente e raggiungeranno il momento migliore da bere anni dopo. È anche una questione di gusto definire il momento migliore per bere. Non è facile definire il momento migliore per bere e qui non voglio entrare in questo discorso. Voglio semplicemente sottolineare che molti vini possono continuare a sviluppare complessità, profondità, carattere ed espressione del terroir senza perdere la freschezza e la bevibilità essenziali per periodi di tempo considerevoli.
La maggior parte dei vini bianchi e rosati vengono imbottigliati nel periodo di dicembre, gennaio, o febbraio successivo alla vendemmia: considero questa pratica troppo presto e non va bene per vini di qualita. Questa fretta ha da fare con la pressione del mercato che richiede i vini al piu presto in bottiglia: un sistema sbagliata che non aiuta la qualita. Solo un piccolo parte dei vini di qualita riceve piu tempo per maturare prima di andare in bottiglia nel periodo maggio-settembre dopo la vendemmia. Considerando che ogni vino necessita di almeno 6 mesi in bottiglia, significa che possono essere bevuti al meglio dopo novembre-febbraio, cioè 14 a 18 mesi dalla vendemmia. I produttori dicono che “i ristoranti vogliono vini giovani”. E i ristoranti dicono ‘che i consumatori vogliono vini giovani’. Il risultato è che il consumatore ottiene vini che non sono affatto nel loro periodo migliore di consumo e sarebbe bene prendersi un momento di riflessione. Qualcosa è andato completamente storto qui.

VINI ROSSI
La regola generale secondo cui i vini rossi necessitano di un certo periodo di affinamento in bottiglia sembra più generalmente accettata. Ma ci sono delle eccezioni: ci sono alcuni vini rossi, che possono essere bevuti abbastanza velocemente, come alcuni Beaujolais e diversi Barbera. Capita anche che alcuni grandi vini vengano imbottigliati troppo presto: in Sardegna mi hanno proposto un Carignano di Sulcis in bottiglia 12 mesi dopo la vendemmia: questo è ridicolo. Il Carignano è uno dei più meravigliosi vini rossi italiani e può mostrare una ricca gamma di sapori e aromi, ma non entro 12 mesi dalla vendemmia! Questo vino necessita di più tempo di maturazione. Lo stesso accade a volte con il Montepulciano d’Abruzzo, il Nero d’Avola e altri vini rossi. Naturalmente ci sono alcune versioni di Montepulciano o Nero d’Avola che possono essere bevute molto presto, ma la maggior parte di questi vini necessitano di almeno due anni in bottiglia. Un periodo più lungo può essere positivo. Lo stesso vale per la grande maggioranza dei vini rossi.
Anche qui sembra che il mercato sia impazzito e abbia perso il concetto di tempo.
Le differenze tra i vini rossi sono molte: alcuni possono essere bevuti più giovani di altri ma qui non voglio entrare in questo discorso. Il punto è che un numero significativo di vini rossi viene immesso sul mercato troppo presto.

VINI ORANGE
Da 20 anni si è affermata una nuova tendenza nel produrre vini bianchi secondo metodi antichi: il mosto viene fermentato e maturato insieme alle bucce. La tendenza non ha regole fisse e si discute continuamente sul modo migliore di stagionare, sui contenitori più adatti (quevri, botti, tinajas, vasche di cemento o altri contenitori). Alcuni produttori lasciano il vino in fermentazione sulle bucce per alcuni giorni, altri lo prolungano un po’ di più e altri ancora lo lasciano per 6-9 mesi sulle bucce. Il dibattito su quale sia la qualità migliore è in corso e c’è un ampio spettro di opinioni: si va da chi nega categoricamente che questi vini siano corretti o bevibili a chi è più tollerante a chi crede fermamente in questa categoria.
Ho seguito l’andamento durante il periodo di preparazione del mio libro sul Nord Adriatico e ho un’osservazione molto importante: qualunque sia il metodo migliore per produrre questi vini, una cosa dovrebbe essere certa: questi vini necessitano di un lungo periodo di maturazione in cantina e anche in bottiglia prima di essere godibile. Secondo me un periodo di 5-7 anni è il minimo. Non consiglio di bere vini orange che non hanno avuto un periodo di maturazione sufficiente (5-7 anni).

I VECCHI TEMPI
Fino a 100 anni or sono, quando la maggior parte dei vini veniva venduta e trasportata in botti, damigiane o qualsiasi tipo di contenitore, l’idea era che il vino fosse migliore quando più giovane possibile. Ciò era logico perché le possibilità di conservazione e conservazione del vino erano limitate. Anche la produzione del vino era più il risultato di un approccio artigianale, era più un “proviamolo per carità” che un’attività professionale e ben studiata. Strumenti come la fermentazione a freddo, le filtrazioni raffinate e altre tecniche e attrezzature di cantina non esistevano e il vino era il risultato di tentativi ed errori e di conseguenza non poteva invecchiare bene in generale. Taverne e bar si facevano pubblicità con il “vino più giovane che si potesse trovare”. Oggi i nostri sistemi di vendita e di trasporto sono cambiati, le tecniche di produzione sono molto sviluppate e la maggior parte dei vini sono disponibili in bottiglie di vetro. Tuttavia, il mercato vuole che i vini bianchi siano quanto più freschi e giovani possibile. In molti ristoranti italiani è così, ma ho la forte impressione che sia così in molti mercati. I ristoranti mi dicono che il consumatore lo vuole. Presumo che questo sia un concetto che è un residuo di quei tempi antichi.
Sarebbe logico se i mercati rispondessero in modo diverso. I vini in bottiglia si comportano in modo molto diverso da quelli che non hanno mai visto una bottiglia di vetro, ma sembra che il mercato sia rimasto ai vecchi tempi e non si sia adattato al fatto che ora abbiamo il nostro vino in una bottiglia di vetro.

ECONOMIA (oppure : ´aspetti economici´)
Produttori, rivenditori, importatori, ristoranti e bar, tutti hanno bisogno di flusso di cassa. Questo è un altro motivo importante per vendere i vini il più velocemente possibile. Solo pochi ristoranti hanno una grande cantina e i mezzi finanziari per conservare alcuni vini – significa capitale fermo e questo è un problema per molti. Questo aspetto è comprensibile e alcuni consorzi lo hanno capito creando delle regole sul momento di immissione del vino sul mercato. Vini importanti come Barolo, Brunello, Taurasi e i loro equivalenti, hanno alcune regole e alcune cantine addirittura superano quelle regole per dare alle loro bottiglie più tempo per svilupparsi. Ma per molti vini importanti, bianchi e rossi, queste regole sembrano inesistenti e secondo me servono. Al fine di proteggere la qualità di alcuni vini, un tempo minimo di cantina di 18 mesi per vini come il Collio DOC o il Fiano di Avellino DOCG sembra molto logico. Quando c’è la regola il produttore deve adattarsi e troverà il modo di adattarsi. E, a proposito: anche queste regole contribuiscono al prestigio di un vino e aiutano ad accrescerne il valore!

IL RUOLO DEI DISTRIBUTORI
Molto si potrebbe dire sul ruolo dei distributori nel panorama del vino. Il loro ruolo è fondamentale perché senza di loro i vini non arriverebbero nei ristoranti, nei bar, nei negozi, dove finalmente il pubblico potrà cercare il vino preferito. Questo sistema è altamente frammentato, in parte perché la produzione di vino è altamente frammentata ma anche perché il sistema di distribuzione deve servire un gran numero di piccoli negozi, ristoranti e bar. Per ogni attore in questo segmento il vino significa un investimento e vogliono che il vino si muova il più velocemente possibile. Questo è logico. Quindi: quando il vino ha bisogno di più tempo in bottiglia per svilupparsi, quale sarebbe la soluzione migliore? Questa non è una domanda facile e ci sono molte risposte. Una delle risposte sta nelle norme sul vino stesso: quando l’associazione dei produttori vuole proteggere il proprio vino deve creare un sistema affidabile di regole che permetta al vino di rimanere in cantina finché non è pronto per essere bevuto. Purtroppo, sono davvero pochi i vini che restano nella cantina di un produttore prima di essere pronti. Magari un po’ di Barolo, Taurasi o Brunello, ma la maggior parte dei vini viene venduta prima. Questo non dovrebbe essere un grosso problema, perché durante le fasi di distribuzione, il vino verrà stoccato nei magazzini, nelle navi, nelle cantine di bar e ristoranti, prima di essere finalmente consumato e talvolta un appassionato di vino ha una grande cantina dove conservare il suo vino da anni. Ma in realtà è un problema, perché molti vini arrivano nei ristoranti, nei bar e nei negozi poco tempo dopo la vendemmia e vengono bevuti prima che il vino abbia davvero sviluppato le sue qualità più raffinate.
Un altro aspetto è che molti distributori stanno facendo pressioni sui produttori affinché inizino a vendere i vini bianchi giovani il prima possibile. Ogni produttore di vino può confermare che c’è una forte pressione su di lui per imbottigliare vini troppo giovani e venderli troppo giovani perché c’è un mercato che lo aspetta. Ciò significa che non solo i ristoranti, i bar e i negozi vendono i vini troppo presto, ma significa anche che gli intermediari, i distributori dietro le quinte esercitano molta pressione sui produttori di vino affinché introducano i loro vini sul mercato troppo presto. Questa pressione da parte degli intermediari o dei distributori può essere piuttosto forte, anche perché se il produttore vuole resistere per proteggere la qualità del suo vino, potrebbe passare ad un altro produttore. Qualcosa è andato completamente storto qui.

MOMENTO DELL’IMBOTTIGLIAMENTO
Il vino deve attraversare varie fasi prima di essere pronto per la bottiglia. Tecnicamente è possibile imbottigliare un vino nei mesi di gennaio-febbraio-marzo, cioè 4-5-6 mesi dopo la vendemmia. Non è la soluzione ottimale per i vini di qualità perché un vino di qualità ha bisogno di tempo. Ma affinché un vino possa essere imbottigliato nei primi 3 mesi dell’anno è necessario accelerarlo: la fermentazione non dovrebbe durare troppo a lungo e anche la seconda fermentazione (malolattica o malo) dovrebbe essere fatta subito dopo la prima fermentazione. Conta anche il periodo di maturazione: ci sono alcune fasi di chiarifica e filtrazione: un vino che necessita di essere filtrato e chiarificato entro 6-7 mesi dalla vendemmia necessita di una filtrazione più intensiva rispetto ad un vino che ha tempi di maturazione più lunghi. Tutto questo è una pratica comune ed è per questo che ad ogni fiera primaverile possiamo aspettarci di degustare alcuni vini, vendemmiati solo 8 mesi prima. Se un vino viene imbottigliato con tale velocità è logico che la qualità non sarà delle migliori. I migliori vini hanno avuto più tempo per il processo di fermentazione, maturazione e imbottigliamento. I migliori vini hanno avuto un periodo più lungo, senza essere ‘spinti’ nel ‘malo’ e hanno avuto un periodo più lungo in botti o serbatoi per maturare e le pratiche di filtraggio possono essere ridotte: questi vini sono i vini più meravigliosi, equilibrati, e questi sono i vini che vi daranno il massimo piacere. In breve: tutti i grandi vini, che offrono la gioia della raffinatezza e del piacere, hanno visto un periodo di maturazione più lungo da parte di un produttore che si è preso più cura di dare al vino il suo tempo di sviluppo.

LA BOTTIGLIA DI VETRO
Fino a 100 anni fa, o forse anche solo 80 anni fa, un vino in una bottiglia di vetro era il massimo del lusso, accessibile solo ad alcune persone facoltose. La maggior parte dei vini in Europa venivano trasportati e venduti in botti o altri tipi di contenitori. La maggior parte dei vini in bottiglia prima del 1940 provenivano da Bordeaux (Haut-Médoc), alcuni produttori di punta in Germania (Mosella, Rheingau), Porto, Sherry e qualche altra eccezione: in Italia o nell’Europa dell’Est non c’era quasi nessun vino che ha visto una bottiglia di vetro in questo periodo, forse con l’eccezione di Tokaj e Crimea. E la cultura di quel periodo era quella di dare a quelle bottiglie il tempo di invecchiare.
Oggi il mondo è totalmente cambiato: i vini affinati in bottiglia sono una rarità. La maggior parte dei consumatori acquista una bottiglia in negozio e la beve la sera stessa. È uno degli aspetti della società ricca e dell’atteggiamento consumistico di oggi: compra qualcosa e bevilo. Ma un vino in bottiglia di vetro non è un prodotto di largo consumo (almeno i vini migliori) e questo è il grande malinteso.

IL MOMENTO GIUSTO
Naturalmente il momento giusto per bere dipende dal gusto ed è soggettivo. Alcune persone vogliono che il loro Riesling sia fresco e giovane e hanno imparato ad apprezzare questo gusto – lo stesso accade con altri vini. Ma anche queste persone apprezzeranno quello stesso vino, quando avrà avuto più tempo in bottiglia. Quando il vino è più maturo, offre aromi deliziosi, sapori più evoluti, allora il vino è molto più piacevole da bere e il punto è che la maggior parte dei degustatori sarà d’accordo con questo, ma l’unico problema è che la maggior parte dei degustatori non ha nessuna conoscenza e deve bere ciò che offrono i ristoranti. Vuol dire che non hanno nemmeno la minima possibilità di sviluppare il proprio gusto e imparare a riconoscere il valore di un vino invecchiato!
Il punto è che usare bottiglie di vetro non ha alcun senso quando un vino viene bevuto entro 6 mesi dall’imbottigliamento.

NON SOLO LUNGO INVECCHIAMENTO
Non è mia intenzione dire che ogni vino debba invecchiare per molti anni. Il mio punto è che molti vini escono sul mercato troppo presto e vengono bevuti troppo presto: in questo modo il vino non ha il tempo di sviluppare il massimo del piacere. Non voglio entrare qui nel discorso dei vini che necessitano anche di un invecchiamento più lungo almeno 2 o 3 anni, come è il caso di molti Timorasso dei Colli Tortonesi, alcuni grandi Riesling, alcuni Fiano e anche alcuni rosati. Che miracolo bere vini come questi dopo, 3 o 4 anni – o più tardi! Sono diventati ricchi, vellutati, maturi e così persistenti: questi vini sono molto lontani dal vino iniziale che è rimasto in bottiglia per 3 mesi. Purtroppo, molti consumatori non se ne accorgeranno mai perché molti di questi grandi bianchi vengono bevuti troppo giovani. Un vero peccato.

TENDENZA AL RIBASSO
Sì: alcuni vini bianchi e rosati non possono invecchiare troppo e non serve aspettare troppo tempo per essere bevuti. Ci sono esempi di vini bianchi e rosati che vanno bevuti velocemente. In questa categoria non stiamo parlando di vini con gli standard più elevati, molti di questi vini sono più economici e spesso venduti tramite i supermercati. Sorge la domanda se tali vini debbano essere venduti in bottiglie di vetro: a mio avviso è meglio evitare le bottiglie di vetro per vini così di bassa qualità e facili da bere.

SOSTENIBILITÀ
E se un vino dovesse essere bevuto giovane, ad esempio nel primo anno dopo la vendemmia? Questo è il caso di alcuni vini bianchi e rosati (e incidentalmente anche di alcuni rossi). La mia proposta per questi vini è quella di cercare soluzioni diverse dalla bottiglia di vetro: un vino del genere non trae alcun vantaggio dalla bottiglia di vetro. Per lo più qui siamo nella gamma di vini più economici e facili e potrebbe essere un’ottima idea cercare carta, cartone o altri materiali per tali vini. Ci sono molte opzioni disponibili e anche il bag-in-box può essere un’opzione.
Il vetro è costoso e ha un’elevata impronta di CO2. Se vogliamo davvero lavorare seriamente sulla sostenibilità nel mercato del vino, allora questa è un’opzione interessante. Probabilmente parliamo di grandi numeri, perché il settore dei vini più economici da bere giovani è immenso. Ciò significa che c’è molta riduzione di CO-2 possibile.
Ciò implica che le bottiglie di vetro verranno utilizzate solo per quei vini bianchi, rosati e rossi che si pensa rimangano in cantina prima di essere bevuti per un periodo più lungo. Parliamo a questo punto dei vini bianchi e rosati di maggiore qualità e di una grande quantità di vini rossi. In ogni caso la soluzione sarebbe una drastica riduzione dell’uso delle bottiglie di vetro.

ALCUNI SUGGERIMENTI:
1 Prima di tutto considero importante di prendere un momento di riflessione. Il vino e un prodotto da godere e la catena di produzione (produttori, organizzazioni di categoria) dovrebbe impegnarsi a curare questo aspetto. Il fatto che tanti vini vengono ´spinto´ per essere vendibile nel mercato al piu presto non serve alla qualita e non va bene per il motivo piu essenziale del vino: essere un prodotto da godere, un prodotto per piacere. Qualcosa e andato male e serve la riflessione su questo aspetto.
2 Se eventualmente i produttori vengono costretto per legge di tenere i vini per piu tempo in cantina sara una regola per tutti e non ci sono problemi di concorrenza. Il primo problema e che i produttori devono aspettare un anno di piu per ricevere i soldi del investimento, pero dopo quell´anno non ci sono problemi. Si tratta solo di un singolo anno che devono passare. In piu si tratta di creare spazio in cantina per tenere una quantita di bottiglie per piu tempo in cantina: questo aspetto potrebbe essere un problema per tanti produttori. Comunque considero che tra l’interesse del consumatore di poter bere un vino migliore e l’interesse commerciale dei produttori dovvrebbe prevalere l’interesse del consumatore.
3 In Italia ci sono i consorzi, i “consorzi di tutela”, in altri paesi ci sono associazioni di produttori simili. La parola tutela significa letteralmente “proteggere”. Potrebbe essere un suggerimento che i consorzi comincino a tutelare i propri vini e a creare la regola che i vini bianchi come Timorasso, Albana, Fiano, Greco, Verdicchio, e i vini del Collio DOC in generale – eccetera – non entrino sul mercato entro 18 mesi dal raccolto. Oppure creano regole che proteggono meglio la qualita. In alcuni casi il vino dovrebbe arrivare addirittura più tardi sul mercato. Sarebbe una misura fantastica per proteggere i vini!
4 Considerando che la sostenibilità è così importante, sarebbe una misura importante per il mondo del vino rivalutare l’uso del vetro. Le bottiglie di vetro non vanno usate per vini bevuti entro 6 mesi dalla vendemmia: per un vino del genere la bottiglia di vetro non è il contenitore migliore, molto meglio cartone o carta (come si usa per il latte), oppure altri tipi di contenitori. (NB: per capirsi bene, non sto parlando di vini di qualita: per i vini di qualita va bene il vetro pero sara da vedere i tempi nei quali i vini arrivano sul mercato!)
Questa misura implicherebbe un enorme miglioramento per l’ambiente. Verrà utilizzato meno vetro e ciò significa una drastica diminuzione delle emissioni di CO-2. Sfortunatamente il vino non è un prodotto molto sostenibile, a causa dell’energia e della quantità di acqua necessarie per produrre una bottiglia di vino.
La sostenibilità è una questione molto ampia e complessa. Ridurre la produzione del vetro sarebbe un piccolo passo in un processo molto più grande ma rappresenterebbe in ogni caso un importante passo avanti.

Un buon vino non è un bene di consumo in rapida evoluzione. Il vino fa parte della nostra cultura e storia (europea), un prodotto che esiste fin dai tempi biblici, con radici in ogni cultura (europea). Il vino ha bisogno di tempo ma il problema è che il mercato del vino ha dimenticato il concetto di tempo.

Mille grazie a Ole Udsen ed a Maurizio Gily per i commenti molto utili ed a Maurizio per l´aiuto con la traduzione!